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Salsa di Casola Querciola

Citata sin dal 1733 dallo scienziato A. Vallisneri, alterna periodi di relativa quiescenza con altri momenti di più intensa attività eruttiva. Rispetto alla vicina Salsa di Regnano non è stata caratterizzata da eventi emissivi di particolare intensità.

Ultima modifica 5 giugno 2024

Tutti i vulcani di fango sono originati da serbatoi profondi in cui si accumulano miscele di argilla, acque salate fossili e metano; i serbatoi possono trovarsi a profondità variabili tra i 100/500 m, mentre i gas eruttati che veicolano in superficie i fanghi possono provenire anche da profondità di alcuni chilometri. I vulcani di Fango essendo originati da serbatoi e condotti isolati dalla superficie terrestre, a causa della incompressibilità dell’acqua, possono risentire delle piccole deformazioni della crosta terrestre che spesso accompagnano eventi sismici locali. Questa circostanza motiva il fatto che sono state osservate variazioni nell’attività eruttiva in relazione ai movimenti della crosta terrestre. L’attività eruttiva è anche legata a importanti fattori climatici. Nei periodi caldi e secchi dell’anno si possono formare “tappi” di argilla che ostruiscono i condotti. In questo caso i valori di pressione interna possono aumentare e generare fenomeni eruttivi; anche forti e repentini abbassamenti della pressione atmosferica possono influire sull’attività eruttiva.
Nei periodi di maggior quiescenza la Salsa di Casola Querciola riduce a tal punto la sua attività che, in passato, le pratiche agricole sono talvolta giunte ad interessare la sua intera superficie. A seguito della aumentata attività emissiva manifestata dalla Salsa di Casola Querciola negli ultimi anni, si sono molto allontanate dall’area dei coni eruttivi, creando le condizioni che hanno consentito la spontanea rinaturalizzazione della zona, con sviluppo di vegetazione erbacea igrofila prevalentemente costituita da Canna di Palude e Giunco con attecchimento di arbusti pionieri e crescita di esemplari isolati di Frassino.
Nel 2015 l’area e stata attrezzata per la visita. Per accedervi è stato predisposto un sentiero delimitato da paletti che percorrono longitudinalmente tutta la zona; inoltre attorno alle principali bocche attive sono state realizzate staccionate di protezione.
Per motivi di sicurezza e vietato abbandonare il sentiero; si declina qualsiasi responsabilità per danni a persone e/o cose conseguenti l’abbandono dei percorsi indicati.

querciola

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barba di becco
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la zona umida
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